Almeno una volta nella vita bisognerebbe esplorare le meraviglie del mondo subacqueo, le creature che lo abitano e i paesaggi che lo caratterizzano. Che sia per hobby, sport o professione, in ogni caso è indispensabile poter contare su una valida maschera da immersione. È uno strumento necessario per ogni esperienza sotto il livello del mare. Quali caratteristiche deve avere per essere quella giusta? Di sicuro, deve essere leggera e resistente prima di tutto poi facile da indossare. Poi, però, ci sono alcuni requisiti tecnici fondamentali da conoscere prima di decidere di acquistarne una. Soprattutto perché è il mezzo che protegge la vista in un ambiente tutt’altro che abituale per gli occhi. Quali sono? Scopriamoli insieme.
Come è fatta una maschera da immersione
Prima di ogni cosa, è necessario sapere che una maschera da immersione è composta da una struttura che comprende sostanzialmente tre parti fondamentali unite tra loro da componenti di fissaggio. Si tratta di una lente fissata a un rivestimento in silicone e il cinghiolo, una fascia che consente di indossare la maschera intorno alla nuca. Ciascuna parte (lente, rivestimento e cinghiolo) può avere caratteristiche più o meno avanzate tali da poter incidere sulla qualità del prodotto finale.
Lenti: quante e di quale materiale?
Le lenti possono essere in policarbonato o vetro temperato. Quest’ultimo è considerato il materiale in grado di garantire resistenza alla rottura e ai graffi e, soprattutto, visione più nitida. La forma delle lenti è di solito “a goccia” poiché offre un campo visivo ottimale, che spazia fino al corpo. La maschera può avere un’unica lente, due lenti separate o lenti multiple, a volte rivestite per limitare i riflessi prodotte dalle lenti stesse.
In particolare:
▪ Le maschere a singola lente sono caratterizzate dalla mancanza di struttura all’altezza del setto nasale, hanno una ottimale visione frontale ma sono prive di quella laterale. In caso di danneggiamento della lente non è poi possibile un’eventuale sostituzione.
▪ Le maschere a due lenti possono prevedere, invece, la sostituzione di un componente danneggiato o rotto.
▪ Le maschere con lenti multiple hanno una finestra per ciascun lato, opzione che consente una percezione più ampia e luminosa della visuale e un ottimale campo visivo e, in caso di rottura o danneggiamento, possono facilmente essere sostituite.
Nel caso in cui si soffra di problemi visivi quali ipermetropia, presbiopia e miopia, e si decida di non indossare lenti a contatto (il rischio di perdita va sempre messo in conto), alcuni modelli permettono l’inserimento di lenti ottiche graduate. Questo può avvenire dopo l’acquisto, affidando la maschera a un professionista qualificato.
Rivestimento: meglio in silicone
Un rivestimento in silicone – che sta sempre più prendendo posto rispetto alla gomma – offre alti livelli di standard, come la resistenza al logorio causato dal contatto con agenti atmosferici e salini ed elevato potere isolante. Il suo compito è, infatti, quello di stabilire un confine netto tra aria, dentro, e acqua, fuori. In alcuni modelli è presente un doppio rivestimento per ridurre a zero la possibilità di una eventuale infiltrazione. Altra importante qualità di questo materiale è quella di essere anallergico e, dunque, non provocare reazioni cutanee anche dopo il contatto prolungato e ripetuto con la pelle. Riguardo il colore, può essere nero (mantiene i sub più “concentrati” ma consente una minore visione laterale), trasparente (tenderà a ingiallire ma regala più luminosità alla visione) o a effetto mimetico.
Cinghiolo: pratico ed ergonomico
La fascia tiene ben ferma la maschera da immersione sulla testa mantenendo il contatto tra la pelle e il rivestimento. Può essere elastica ma l’utilizzo del silicone, anche in questo caso, fornisce una marcia in più in termini di flessibilità, resistenza e proprietà isolanti. La presenza di una o più fibbie ergonomiche, poi, è un ulteriore plus che consente di regolare la fascia al meglio garantendo una buon appoggio della maschera e una vestibilità senza sforzo.
Attenzione al “profilo”…
Il volume interno di una maschera subacquea, in gergo tecnico chiamato “profilo”, è lo spazio d’aria creato quando la maschera viene indossata e premuta contro il viso. Questo spazio, soggetto a compressione quando la persona che la indossa scende in profondità, deve essere equilibrato per prevenire un senso di affaticamento e fastidio. Nella maggior parte dei casi è consigliabile scegliere una maschera da immersione a basso profilo interno, proprio per assicurarsi una maggiore comodità durante l’immersione. Si tratta di un parametro molto importante da valutare al momento della scelta prima del suo acquisto.
…e alla “cornice”
Le maschere da immersione poi sono disponibili con o senza cornice. I modelli con la cornice hanno un sostegno rigido che tiene rivestimento, lenti e fascia tutte assieme; possono essere smontate per la detersione o la sostituzione di un componente e, per chi è attento al particolare, sono reperibili in diversi colori. Nelle maschere senza cornice, invece, i componenti sono sagomati in autonomia per unirli poi, l’uno vicino all’altro e rendere l’accessorio “a forma”. Se questa caratteristica di compattezza fa sì che siano pratiche nell’uso e nel trasporto, va detto che nella maggior parte dei casi i modelli senza cornice non possono essere smontati per ripararne un componente.
Le granfacciali, conosciute anche con l’acronimo FFM (dall’inglese Full Face Mask), sono una tipologia particolare di maschere da immersione. Vengono indossate in particolare a livello professionale in quanto altamente performanti. Praticamente perfette a livello anatomico, permettono la comunicazione tra operatori e superficie, vantano un alto grado di sicurezza e consentono l’immersione in ambienti estremi (ad esempio acque con temperature molto fredde o inquinate) e in situazioni di emergenza.
Come capire se è quella “giusta”
Al momento dell’acquisto, vietato lasciarsi prendere (solo) dall’estetica! Va eseguita, invece, una manovra molto semplice. Iniziare appoggiando la maschera sul viso lasciando il cinghiolo fuori dalla maschera. Quindi chiudere la bocca e trattenere il fiato per verificare il grado di aderenza: se scuotendo la testa o provando a sfilarla, la maschera da immersione non si stacca (si deve provare un effetto-ventosa), si ha tra le mani il modello più idoneo.
